Ecomuseo dell’Isola dei Pescatori
L’Ecomuseo della pesca e dell’Isola dei Pescatori, forse il più piccolo ecomuseo italiano, si situa nel Lago Maggiore sull’Isola Superiore, detta anche dei Pescatori dalla storica attività lavorativa dei suoi abitanti.
Essa fa parte dell’arcipelago delle Isole Borromee situato nel medio lago, nel braccio chiamato Golfo Borromeo che vede affacciate e contrapposte, da un lato, Stresa e Baveno e, dall’altro, Fondotoce, Suna e Pallanza (comune di Verbania).
L’arcipelago si compone di tre isole (Isola Madre, Isola Bella e Isola dei Pescatori), un isolino (Isolino di San Giovanni, prossimo a Pallanza) e uno scoglio (Scoglio della Malghera, fra Isola Bella e Pescatori).
Esse appartengono tutte al Comune di Stresa, Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. L’Isola Madre e l’Isola Bella sono le più grandi dell’arcipelago, mentre l’Isola dei Pescatori ha una superficie di circa la metà delle altre due. Essa è parallela alla sponda tra Stresa e Baveno, più a nord rispetto all’Isola Bella (da cui il nome latino Superior).
Con i suoi 100 metri di larghezza per 350 di lunghezza e la sua forma di pesce, l’Isola dei Pescatori, nonostante sia la più piccola delle Isole Borromee, è l’unica a essere abitata stabilmente durante tutti i mesi dell’anno, oggi solo da una trentina di persone, drasticamente ridotte rispetto al centinaio di metà del secolo scorso. Ad essa si accede tramite i battelli della Navigazione Lago Maggiore, con frequenza ridotta nei mesi invernali, ma intensa in quelli estivi, usati anche dal centinaio di addetti alle attività di ristorazione e commercio abitanti sulla costa, dai motoscafi in servizio pubblico provenienti soprattutto da Stresa e Baveno, e dai natanti privati di residenti e visitatori.
L’Ecomuseo sull’Isola dei Pescatori mette in relazione un sistema di luoghi significativi legati alla vita e alle tradizioni degli abitanti.
Cos’è un ecomuseo
Un ecomuseo è un’istituzione creata per volontà degli individui, delle associazioni e delle istituzioni del territorio su cui esso agisce, con la finalità di valorizzarne il patrimonio culturale per garantire la continuità della trasmissione dei beni materiali e immateriali che lo compongono.
L’Ecomuseo, essendo quindi concepito come “specchio” del passato e “cantiere” per il futuro, è un processo dinamico in stretta relazione con la comunità locale e suscettibile di accrescimenti e anche di modifiche che vanno di pari passo con i mutamenti all’interno della comunità di riferimento.
Non esiste l’“Ecomuseo” per antonomasia: ogni ecomuseo è concepito e costruito con e sul territorio. Tuttavia è universalmente riconosciuto che un ecomuseo, per potersi definire tale, debba possedere alcuni requisiti:
- un territorio (inteso in senso fisico di “spazio” e anche in quanto “memoria storica”),
- una comunità (gli abitanti, gli amministratori, le associazioni e in generale tutti coloro che vivono il territorio)
- un progetto (con obiettivi ben definiti e condivisi, finalizzato ad accrescere le risorse sul territorio attraverso un vero processo di sviluppo locale).
La Regione Piemonte, con la nuova Legge Regionale (L.R. 13/2018) per il Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte, definisce così un ecomuseo: “Gli ecomusei, ai fini della presente legge, sono strumenti culturali di interesse generale e di utilità sociale orientati a uno sviluppo locale sostenibile, volti a recuperare, conservare, valorizzare e trasmettere il patrimonio identitario, culturale, sociale, ambientale, materiale e immateriale di un territorio omogeneo, attraverso la partecipazione delle comunità locali in tutte le loro componenti (art.1, comma 2)”.
Attività e Notizie
Alla scoperta dell’Isola e dei suoi artisti
Minicrociere di mezza estate
Isole di Luce 2024 – minicrociere e percorsi narrativi sull’Isola Pescatori
Gente di lago 2024 – Proposta dell’Ecomuseo
L’Ecomuseo della Pesca e dell’Isola Pescatori è nato da un progetto del Comune di Stresa e del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, che, grazie anche alla collaborazione con la comunità locale e varie componenti dell’associazionismo del territorio, ha potuto conseguire un importante finanziamento su bando da Fondazione Cariplo.