Le antiche mappe

Le antiche mappe

L’aspetto urbanistico dell’Isola appare già vicino all’attuale nelle mappe del Catasto Teresiano del 1722. Nel 1866 il Catasto Rabbini rileva la formazione di nuovi moli in prossimità della “testa” dell’Isola, sempre sul margine occidentale verso Stresa e Baveno più protetto dai venti, mentre nel secondo dopoguerra appare il primo molo sul versante opposto, verso il lago aperto e l’Isola Madre, e un manto di pavimentazione in pietra arriva fino al lago sul versante sud-ovest, quello oggi più utilizzato per gli attracchi temporanei dei motoscafi e quindi fondamentale per il traffico dell’Isola. Rimangono ancora parzialmente escluse dal processo di urbanizzazione il versante est e soprattutto la coda, caratterizzata già dalla fine dell’Ottocento dalla presenza di platani imponenti e un tempo utilizzata dai pescatori come spazio aperto dedicato alla stesura e alla riparazione delle reti.

Negli anni 1970-1980 si formano sul lungo lago, sempre ad ovest, nuovi terrazzi e volumi parzialmente vetrati, dedicati alla ristorazione, e viene ampliato l’imbarcadero dei battelli di linea con porticato e locale biglietteria. Solo negli anni Novanta anche il versante est dell’isola assume una funzione estetica ed economica: viene realizzato un nuovo percorso orizzontale, rialzato dalla riva, dove negli ultimi anni si sono inserite nuove attività di ristorazione all’aperto.

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