La figura di Ugo Ara, musicista di origine veneziana che scelse di vivere sull’Isola Pescatori, riveste grande importanza nella storia dell’Isola e del nostro Ecomuseo, non solo per il fatto che la sua casa, donata per testamento al Comune di Stresa per l’utilizzo come scuola elementare per i bambini dell’Isola, è oggi divenuta la sede del centro documentazione Ecomuseo Isola Pescatori, ma anche perché si rese benemerito con altri lasciti testamentari a favore degli isolani.
Profilo biografico
Ugo Ara nacque a Venezia il 19 luglio 1876. Studiò violino al conservatorio “B. Marcello” della sua città sotto la guida di P. A. Tirindelli (1894), continuando poi a perfezionarsi nel suo strumento al conservatorio di Liegi con C. Thompson; studiò anche composizione con R. Fuchs al conservatorio di Vienna (1901).
In giovane età era stato assunto come membro dell’orchestra del teatro “La Fenice” di Venezia, ma a causa del crampo del violinista dovette interrompere l’attività. Nel 1902, Ara, ormai ristabilito, dietro consiglio dell’amico violinista Alfred Pochen, si dedicò alla viola.
In quello stesso anno egli fu coinvolto come violista in un quartetto d’archi composto anche da Adolfo Betti (primo violino), A. Pochen (secondo violino) e Ivan d’Archambeau (violoncello), che prese il nome di Flonzaley, dalla località sul lago di Ginevra, sede della residenza estiva del banchiere svizzero-americano E. J. de Coppet, che ne fu promotore e sostenitore. L’elevato livello del quartetto lo portò dal 1903 ad esibirsi pubblicamente dapprima in Europa, quindi negli Stati Uniti. Da allora, si calcola che il quartetto abbia dato, nei 25 anni di attività, più di 2500 concerti in 400 città degli USA e 500 nelle principali nazioni d’Europa, influenzando notevolmente, soprattutto negli USA, il gusto musicale e l’educazione artistica. Nel 1916, morto il de Coppet in memoria del quale l’Ara scrisse e dedicò un fascicoletto (Literary and Musical Leman by Ugo Ara of the Flonzaley Quartet, apparso nel Musical Courier del 6 febbraio 1919), il quartetto continuò ad essere mantenuto dal figlio André. Nel 1917 l’Ara ritornò in Italia per la prima guerra mondiale. Gli subentrarono Louis Bailly fino al 1924 e poi Félicien d’Archambeau, fino al 1928, quando il quartetto si sciolse.
Ugo Ara era diventato nel frattempo collaboratore della signora Elizabeth Coolidge Sprague per l’organizzazione dei concerti in Europa. Musicista delicato e colto – scrisse anche una monografia intitolata Le roman des iles Borroméès. Suite italienne, Milano 1933, Ara godette della stima e dell’amicizia di Arturo Toscanini.
Morì a Losanna il 10 dicembre 1936 alle ore 11.30, all’età di sessant’anni; le sue spoglie, come da sue volontà, riposano presso il cimitero dell’Isola Superiore dei Pescatori dove, non solo trascorse lunghi soggiorni, ma verso i cui abitanti fu anche grande benefattore, come da suo testamento olografo redatto il 10 maggio 1934.
Il testamento
Mio testamento olografo. 1° Revoco ed annullo ogni mio precedente testamento. 2° Nomino erede universale delle mie sostanze il Comune di Stresa Borromeo ad esclusivo vantaggio della frazione Isola Pescatori. 3° Prelego all’Ospedale Civile Castelli di Pallanza la somma di lire sessantamila di rendita italiana 3,50%. L’intiera rendita di tale somma dovrà essere usata e messa a vantaggio degli abitanti dell’Isola Pescatori ammalati o aventi bisogno di cure e di ricovero. Qualora detta rendita non fosse annualmente spesa a vantaggio degli abitanti dell’Isola Pescatori dovrà essere accumulata per gli anni successivi. Questa mia disposizione dovrà avere precedenza sopra tutte le altre. 4° Dispongo che il rimanente della rendita delle mie sostanze sia utilizzato in primo luogo a beneficio della salute fisica dei bambini dell’Isola Pescatori. Essi dovranno essere semestralmente esaminati da Dottori oculisti e dentisti di buona fama e ad essi dovranno essere gratuitamente amministrate le cure prescritte dagli specialisti. 5° Lego la mia casa dell’Isola Pescatori a detta frazione, onde venga utilizzata come scuola pubblica. Quanto si trova in detta casa (all’infuori di denaro, carte-valori e biblioteca) dovrà essere equamente diviso tra i vari abitanti dell’Isola Pescatori. 6° Lego la mia biblioteca al Museo del Paesaggio di Pallanza. 7° Qualora la morte non mi colga altrove, voglio essere sepolto nel cimitero dell’Isola Pescatori nel modo più povero possibile, senza annunci, senza discorsi, senza fiori. Sulla mia tomba una rozza croce di legno col mio nome. 8° Copia di questo testamento dovrà essere affisso per un mese in pubblica località dell’Isola Pescatori.Isola Pescatori, dieci maggio millenovecentotrentaquattro.
Ugo Ara.