Caldaia per la tintura delle reti
Forno con caldaia in rame costruito nel 1948 (a seguito dello smantellamento del precedente sito in Via del Marinaio) e utilizzato fino alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, quando le reti erano ancora in fibra vegetale (canapa e cotone), la quale necessitava della “tintura”, indispensabile per evitare il deterioramento del filato.
Questo gran “calderone” ha una capacità di circa 650 litri, erano necessari circa due quintali di legna e quattro ore di fuoco vivo per portarne l’acqua in ebollizione. Poi all’acqua veniva aggiunto un quintale di buccia di castagne, che bollendo ancora per circa un’ora rilasciava il tannino di cui è ricca. Solo a questo punto veniva immersa la rete e lasciata a mollo per qualche ora, in modo tale che il filato assorbisse la preziosa concia che lo rendeva impermeabile.
In passato questa operazione veniva compiuta in modo regolare, ogni mese, e ci si preoccupava che il rifornimento di “rusca” (la buccia di castagna) dalle valli del Verbano fosse sempre costante.